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Brevi soggiorni residenziali: una “vacanza”. . . ma non solo!

“Abbiamo un figlio unico, abbiamo cercato di renderlo autonomo fin da quando aveva quattro anni. Già la scuola materna aveva segnalato problemi di interazione con gli altri. Pensavamo che con l’ingresso nella scuola i problemi si sarebbero appianati … ma ahimè la situazione è peggiorata! Non è in grado di adeguarsi alle richieste, né di stare in classe senza mettere in campo comportamenti di disturbo che rendono spesso impossibile la sua presenza in classe. L’intelligenza c’è, dicono gli insegnanti, ma a causa dei suoi comportamenti necessita una certificazione.”

“Abbiamo due figli, il secondo è molto speciale… sta per finire la prima classe e la scuola ci chiede di farlo certificare a causa dei suoi comportamenti. Siamo a posteriori consapevoli di aver fatto errori educativi e pensiamo di essere noi la causa delle sue problematiche. Necessitiamo di aiuto.”

“Nostro figlio non ascolta! E’ sempre nel suo mondo e fa solo quello che vuole. A scuola fa fatica a stare attento, tanto è “concentrato” in quello che interessa a lui e nel portare le sue continue “varianti”. Forse lo abbiamo trattato troppo da piccolo, non lo abbiamo aiutato a crescere e ora…?”

Queste e altre simili sono le richieste di molte famiglie che si rivolgono a noi. Il nostro primo approccio è sempre rivolto alla famiglia. Non potrebbe essere altrimenti dato che è stata terreno fertile per l’instaurarsi di quei comportamenti. Innanzitutto nei genitori, deve svegliarsi una nuova consapevolezza, che porterà a trasformare abitudini familiari e modalità di interazione con i figli. Per questo ci vuole tempo, si tratta di un percorso che dura nel tempo.

Per aiutare gli sforzi di questi genitori, per dare un aiuto in più ai loro figli nell’abbandonare abitudini per loro insane e soprattutto per imparare ad esercitare interazione e competenze sociali con coetanei siamo ora in grado di offrire, a gruppetti di bambini, brevi (ma intensi) soggiorni residenziali – eravamo stati costretti a sospendere l’offerta perché ci erano venuti a mancare gli spazi.

Una “vacanza” …, ma non solo!

Alzarsi, lavarsi e vestirsi mattina e sera in autonomia nel rispetto dei tempi a disposizione. Il più mattiniero prepara la colazione per tutti. Riordino del proprio letto e camera, suddivisione delle mansioni per la pulizia di camere, bagni e cucina il tutto in atmosfera di alacre attività. Poi la suddivisione in gruppi permette di lavorare alle difficoltà di apprendimento con alcuni e di attivare altri nell’orto e in cucina. I pranzetti fatti con le proprie mani assumono sempre sapori speciali, apprezzati da tutti! In pomeriggio, passeggiate, raccolta della legna, giochi, canti… racconto serale, cena, meritato riposo e silenzio per tutti!

E’ incredibile come un così breve periodo di intensa socialità trasformi la consapevolezza dei bambini e permetta loro di fare esperienze positive di cameratismo, reciprocità e solidarietà! Non c’è tempo per distrarsi o sognare, è nostra attenta cura che non ci siano spazi per varianti né manovre di disturbo. L’attivarsi, il fare ciò che si ha da fare, rafforza concentrazione e volontà. In quei pochi giorni si crea un gruppo unito. I ragazzi sperimentano lo sforzo, ma anche la soddisfazione del superare se stessi.

Adeguare la richiesta alle reali possibilità di ognuno rafforza l’autostima e sprona a dare il meglio di sé. La responsabilizzazione nella vita pratica è il passo necessario che permette un crescente responsabilizzarsi nei propri compiti scolastici. Famiglie e scuole hanno sempre apprezzato i cambiamenti dei bambini durante tali soggiorni. Uno strumento in più a completamento dell’offerta pedagogica rivolta alla famiglia.


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